Anita

“L’acqua non ha forma, a tutto si adatta e realizza il suo scopo”. 
Lavorare col mio corpo sempre più a fondo, scoprire perché la mia mente può allontanare i confini della possibilità, dilatarli e rimodellarli. E’ scoprire una forza nuova, che non avevo mai voluto vedere ma che era nascosta dentro di me. Modellare i miei movimenti secondo un disegno preciso e comandare con la mia volontà qualcosa che prima era quasi alieno. E’ quasi una danza fra mente, cuore e corpo che decidono di muoversi insieme ad un ritmo unico per arrivare più avanti. Per ora non mi importa dove, ma lo scoprire come e farlo. 

Oggi ho fatto un passo grande: ho mosso una parte di me che non avevo mai fatto muovere prima. Dopo tanti tentativi falliti ci sono riuscita grazie ad un aiuto esterno. Prima avrei detto che essendo stata aiutata il mio lavoro non aveva più lo stesso valore. Qui, in questo gruppo, in questa situazione e con questo percorso, stiamo tutti lavorando: chi è avanti aiuta chi è indietro e cosi prosegue il suo cammino; chi è indietro guarda avanti per conforto e aiuto e ritrova dall’osservazione degli altri la sua forza.

L’aiuto diventa una parte del lavoro e il lasciarci aiutare fa individuare i nostri limiti e ce li fa accettare. Se non conoscessimo bene dentro di noi questi limiti non riusciremmo mai ad abbatterli. Un’ altra sensazione nata oggi è il dolore: un dolore nuovo che senti fare bene, che inizi a cercare durante un esercizio. E’ un dolore che è più una tensione, è quasi una forza ed è la guida per il mio cammino. E’ un dolore amico, che finisce con un esercizio e ritrovi in quello successivo. E’ il dolore che accompagna una piccola barriera che cade. 
Anita